1. |
Intro (De Italia)
04:17
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2. |
Alboinus Rex
06:56
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Di eroi e di guerre è la storia
che l’Italia deve rimembrare.
La storia di un re e delle sue vittorie,
mai più tanto ardore si vide.
Figli del gelo, svelti marciate sotto l’ala
di un sovrano indomito e feroce.
Figlio di Audoino e terrore dei gepidi,
Torisindo le armi ti diede affinché tu sedessi col padre.
Terrore dei goti tu sei,
con Narsete marciaste contro Totila.
L’Italia si apre d’innanzi a te,
oh, grande Alboino!
Dalla Pannonia tu scendesti,
nuovo re.
Tue sono le vaste terre italiche.
Su Ticino possente marciasti,
fiero a cavallo tu ti muovesti.
Su Ticino possente marciasti
per portare al popolo una nuova capital!
Tre anni di strazi e di dolor
volsero al termine
per portare al popolo tuo
una nuova e degna capital!
Tre anni di strazi e di dolor
volsero al termine
per portare al popolo tuo
una nuova e degna capital!
Correte!
Correte!
Il re è morto!
Il re è morto!
Oh qual tormento,
qual scempio
e qual strazio,
una meretrice si aggira a palazzo!
Oh qual tormento,
qual scempio
e qual strazio,
in vesti da dama si aggira a palazzo!
Oh qual tormento,
qual scempio
e qual strazio,
una meretrice si aggira a palazzo!
Oh qual tormento,
qual scempio
e qual strazio
e la meretrice è la moglie del re!
Oh Rosmunda, Rosmunda,
tua è la mano insanguinata.
Oh Rosmunda, accecata dall’odio tu!
Corri, scappa, altrove fuggi
ma il fato ti attende non lontan…
Sempiterna sia la memoria
della mano assassina
e della sua ignobile fin,
traditrice del regno.
Corri, scappa, altrove fuggi
ma il fato ti attende non lontan…
Il popol piange sol
mentre la regicida muore.
Di quel re ancor s’ode il grido
che in battaglia gran terror creó.
Di quel re ancor s’ode il nome
che di onor sommerso è.
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3. |
Theia Rex
04:35
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Del sangue versato
e d’un regno sfiorito
questa è la canzon.
Di un re decaduto
e d’uno scontro passato
io vi narrerò.
Il nome era noto,
terrore incuteva.
Di re era il nome
e il re era Teia,
dei goti il gran sovran.
Il Sarno era quieto
(e) il vento guidava
della guerra il respiro.
I monti eran spogli,
la carne bramava
delle lame fulgenti il clangore.
E clangore vi fu
e sangue fu sparso,
la morte marciò
su quel regno ormai perso.
Ma un volto si levó,
un uomo vi fu,
che feroce avanzando
terrore creò.
Le frecce caddero,
scudi si infransero
ma la volontà resistette in cuor suo.
clangore vi fu
e sangue fu sparso,
Teia avanzava
e gran clangore vi fu.
Ah, carni mortali!
Un dardo nefasto
e Teia cadde.
La testa si eresse
su una picca innalzata;
gran strazio vi fu.
Ma la volontà resistette,
dei goti in battaglia
il valor si animó e
lo scontro continuò.
Ma il fato fu avverso
e le carni straziate.
D’un regno lacerato
questa fu la fine.
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4. |
Corpo di guardia Italy
Raw Medieval black metal from Italy, based on true historical sources.
Interior Mors: voice, lyrics, guitar
Carcharoth: guitar, bass, drum programming, synth.
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